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brano
 
Cicerone
Difesa di Milone, 68
 
originale
 
68. Sed quis non intellegit omnis tibi rei publicae partis aegras et labantis, ut eas his armis sanares et confirmares, esse commissas? Quod si, locus Miloni datus esset, probasset profecto tibi ipsi neminem umquam hominem homini cariorem fuisse quam te sibi; nullum se umquam periculum pro tua dignitate fugisse; cum ipsa illa taeterrima peste se saepissime pro tua gloria contendisse; tribunatum suum ad salutem meam, quae tibi carissima fuisset, consiliis tuis gubernatum; se a te postea defensum in periculo capitis, adiutum in petitione praeturae; duos se habere semper amicissimos sperasse, te tuo beneficio, me suo. Quae si non probaret, si tibi ita penitus inhaesisset ista suspicio nullo ut evelli modo posset, si denique Italia a dilectu, urbs ab armis sine Milonis clade numquam esset conquietura, ne ille hand dubitans cessisset patria, is qui ita natus est et ita consuevit: te, Magne, tamen antestaretur, quod nunc etiam facit.
 
traduzione
 
68 Ma, chi non capisce che tutte le parti della repubblica indebolite e traballanti ti sono state affidate, perch? le risanassi e le consolidassi anche con queste armi? Se, per?, tu avessi dato a Milone la possibilit?, ti avrebbe sicuramente dimostrato che mai nessun uomo fu pi? caro a un altro uomo di quanto tu lo sei a lui; che non fugg? mai alcun rischio pur di guadagnarsi la tua stima; che per difendere la tua gloria pi? e pi? volte lott? contro quella terribile piaga; che il suo tribunato fu guidato dai tuoi consigli per la mia salvezza, che ti era carissima; che successivamente fu da te difeso quando in gioco c'era la sua vita, e aiutato durante la campagna elettorale per la pretura; che aveva sperato di poter contare per sempre su due solide amicizie, la tua per i benefici tuoi, la mia per i suoi. Se, comunque, non fosse riuscito a convincerti, se questo sospetto si fosse cos? profondamente radicato in te, da non poterlo in alcun modo smuovere, se infine l'Italia non avesse mai trovato pace dagli arruolamenti e la citt? dalle armi senza la rovina di Milone, allora s? che Milone non avrebbe esitato a lasciare la sua patria, lui che cos? ? nato e cos? fu solito vivere; ma prima avrebbe chiamato te, Magno, come testimone, cosa che fa anche ora.
 

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